Ed è la parola, senza parola dentro, che confonde
cola, scappa, si contrae, in-districabile, vuota;
sospesa in aria, pronta a diventare immaginario,
desideri mancati, interpretazione, anche corda.
Regalami ti prego il tuo verbo, il Verbo rinnovato
della tua carne, dello spirito di dire o tentare
almeno, del vero una sciocchezza o un inganno
nella complicità del vocabolario eccelso, assoluto
del silenzio.
Valore e Spazio I/7, 2016 – Maria A. Listur
Parigi, quando le peonie sfidano il freddo.
2016 – Maria A. Listur
SEMIOLOGIES
And it is the word, without the word inside, that confuses
drips, escapes, contracts, in-extricable, empty;
suspended in air, ready to become imaginary,
lost desires, interpretation, string as well.
Give me I beg you your verb, the renewed Word
of your flesh, of the spirit of saying or trying
at least, of the real a drivel or a deception
in the complicity of the exalted vocabulary, absolute
of silence.
Paris, when the peonies challenge the cold.
2016 – Maria A. Listur
La parola cede il passo al verbo, quest’ultimo, per converso, declina di verbigrazia la primizia.
Grazie per aggiungere più di un verso… ❤