QUEL CHE SERVE

Tempo, per attendere 

la frase amica o contrariata

senza finirla nemmeno in testa.

Tempo, non più per piangere 

ma per seguire d’ogni lacrima 

la traiettoria o il deserto, nel suo intorno.

Tempo, per afferrare 

delle tristezze il radicamento non temporale 

ma sempre scritto, nella memoria.

Tempo, per rileggere ogni spasmo dell’emergenza 

nella sapienza di ogni respiro

se siamo in vita.

Jay Mark Johnson ph – L’écoulement du temps

Parigi, 08 2021

Maria A. Listur

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