Grazie a te
che sai del ritmato spazio.
A te che ti riconoscerai nei miei gesti :
senza sincretismi,
senza emozioni usa e getta.
Un inchino a te
che hai riconosciuto
nell’arrivare in tempo, l’eleganza,
e nel battito della mia voce,
la costanza.
Tu
presenza silente e immanente
grazia venuta a confermare
percorso e prospettiva,
capitolazione alla carezza,
a quella pertinente,
senza brama.
Parigi. Buon 2022.
Maria A. Listur